L’8 febbraio 2015 è stato la prima giornata internazionale di preghiera e riflessione contro la tratta promossa dalle Unioni internazionali femminili e maschili dei Superiori/e Generali (Uisg e Usg), patrocinata dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti e dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace.
Nel numero di Missioni Consolata di gennaio febbraio, la rubrica Cooperando affronta questo tema con un’articolo e un’intervista a suor Eugenia Bonetti, missionaria della Consolata impegnata contro la tratta dai primi anni Novanta.
La Tratta, facciamo il punto
Hope (Speranza – nome inventato) è arrivata in Europa dalla Nigeria in aereo, con un passaporto valido e un permesso di soggiorno per motivi di studio in tasca. Prima ha fatto scalo in Olanda, dove, insieme a un gruppo di coetanee, ha seguito una settimana di corso di orientamento preliminare all’inizio degli studi. Poi le ragazze sono state divise a seconda della destinazione finale. A Hope è toccata l’Italia, paese raggiunto nuovamente in aereo. Una volta arrivata, è stata accompagnata a casa di una sua connazionale che l’avrebbe ospitata durante il periodo di studio. «Domani andrò all’università a iscrivermi ai corsi», ha detto Hope alla padrona di casa. «Non uscirai di qui finché non lo dirò io», le ha risposto la signora. «La tua università è la strada». Continua a leggere su Missioni Consolata