Empowerment dei giovani della parrocchia San Martín de Porres attraverso corsi per parrucchiere, manicure e pedicure
La parrocchia di San Martin de Porres si trova nella diocesi di Buenaventura (Cauca), zona caratterizzata dal un grande porto ma anche da indici allarmanti di povertà e violenza: la disoccupazione è del 62% e il lavoro informale arriva al 90,3%, il tasso di povertà è del 91% nelle zone rurali e al 64% in quelle urbane. Di 407.539 abitanti, 162.512 sono stati in qualche modo vittime del conflitto armato.
Il progetto ha coinvolto 10 giovani donne beneficiarie da formare in manicure e pedicure e 10 ragazzi per la formazione da parrucchiere. Attraverso l’Accademia Guapi, ricevono le lezioni teoriche e pratiche per ottenere la certificazione come formata nell’area dell’imprenditorialità.
Delle ragazze beneficiarie, la maggior parte è composta di giovani madri capofamiglia che hanno avuto i loro bambini quando erano molto giovani. Prive di risorse finanziarie e dell’opportunità di lavorare, passavano il loro tempo in strada alla ricerca di lavori occasionali.
Quanto ai ragazzi, sono per lo più adolescenti in abbandono scolastico a causa delle difficoltà economiche delle loro famiglie. Anche loro, come le ragazze, cercavano lavori occasionali per strada.
Imprenditorialità e commercializzazione di prodotti che promuovono l’identità culturale per i giovani afro dell’Arcidiocesi di Cali
Il progetto si colloca nell’alveo delle iniziative condotte dai Missionari della Consolata dell’Arcidiocesi di Cali per i giovani afrodiscendenti e ha l’obiettivo di responsabilizzare i giovani nel settore imprenditoriale attraverso la commercializzazione di prodotti che favoriscono il loro reddito e promuovono la loro identità culturale.
Durante la prima fase del progetto sono stati coinvolti 10 giovani che non hanno completato il ciclo di istruzione primaria o che lo hanno concluso ma non hanno avuto la possibilità di accedere all’istruzione superiore. La scarsa offerta di lavoro dignitoso per la popolazione afro di Cali rende l’imprenditorialità una buona opzione per cercare in autonomia soluzioni alle situazioni di vulnerabilità.
Durante i primi mesi di progetto si è svolta la formazione del gruppo di giovani imprenditori su temi come l’imprenditoria sociale, l’economia di comunione, l’economia “arancione” (espressione utilizzata in America Latina per indicare i lavori creativi), il marketing nei social network, il consolidamento del marchio e avvio di un’impresa.
Fra dicembre 2018 e gennaio 2019 si finalizzerà il processo di selezione dei prodotti, l’acquisto di questi e delle materie prime per la produzione e inizierà l’attività di marketing.
I giovani, custodi della casa comune (Cura della casa comune, II livello)
Il progetto rappresenta la continuazione di una precedente iniziativa che aveva dato la possibilità a circa 300 giovani del Vicariato di Puerto Leguizamo – Solano di ricevere formazione e informazione sui rischi ambientali che l’Amazzonia colombiana sta affrontando.
Attraverso un intenso programma di incontri, si sono realizzate la valutazione del progetto precedente, l’integrazione di nuove attività, l’organizzazione di nuovi corsi di formazione che hanno incluso anche simulazioni, dibattiti e attività pratiche di salvaguardia dell’ambiente e la raccolta di informazioni tramite interviste agli anziani delle comunità.
Buenaventura
Formazione sulla protezione dell’ambiente per i leader afrodiscendenti della diocesi di Buenaventura
Nella diocesi di Buenaventura, Colombia centro-occidentale, la popolazione è al 88,5% afro-colombiana. Da tempo questo territorio vive una situazione sociale molto problematica caratterizzata da degrado e insicurezza.
Le sue cause sono da ricercare, da una parte, nei mega-progetti del capitalismo nazionale e internazionale – orientati alla creazione di un grande porto sull’oceano Pacifico – e nella presenza del narcotraffico. Ad aggravare la situazione contribuisce la presenza di opposti gruppi armati legali e illegali, alcuni favorevoli ai mega-progetti e altri contrari. Si registrano inoltre numerosi episodi di delinquenza comune.
Con la formazione dei leader afrodiscendenti i missionari della Consolata intendono rafforzare la capacità di questi di guidare, organizzare e sostenere gli sforzi della comunità afro per reagire alla condizione di abbandono e degrado. La formazione ambientale è una costola di un più ampio programma che prevede anche la formazione sui diritti umani, sulle arti e i mestieri, sull’identità culturale.
Puerto Leguizamo – Solano
Il Vicariato Apostolico di Puerto Leguizamo – Solano si trova nell’Amazzonia colombiana ed è un territorio dall’estensione pari a quella di Sicilia, Piemonte e Campania insieme. Ha con una popolazione di 46.350 abitanti ed è caratterizzato dalla presenza di popoli indigeni e da una notevole biodiversità.
Si tratta di una delle zone più martoriate sia dal lungo conflitto fra esercito, FARC e paramilitari che dal narcotraffico.
Anni di conflitto, di disboscamento e di sfruttamento incontrollato delle risorse del sottosuolo – primo fra tutti la devastazione degli alvei dei fiumi e l’inquinamento da mercurio – hanno creato un contesto, sia sociale che naturale, sfibrato e lacerato ove è necessario reintrodurre progressivamente la fiducia, la progettualità e l’idea di cura sia nelle relazioni fra le persone che in quelle con l’ambiente.
In quest’area, i missionari della Consolata stanno realizzando quattro microprogetti:
la formazione alla pace nell’Amazzonia colombiana attraverso la pedagogia della cura è rivolto ai circa tremila studenti di tre colegios della zona e mira all’identificazione di situazioni conflittuali o di violenza e alla formazione dei giovani all’ascolto, al dialogo e e alla risoluzione pacifica del conflitto;
il rafforzamento della radio comunitaria del Vicariato ha come obiettivo quello di raggiungere anche le comunità più lontane e isolate per fornire loro formazione, informazioni – sui servizi sanitari e scolastici, sulle iniziative di pubblica utilità in corso – e notizie alle quali molte persone che vivono nelle veredas raggiungibili solo via fiume non potrebbero accedere;
il progetto La salute nelle nostre mani: boticas comunitarie a Solano vuole permettere proprio ad alcune di queste veredas isolate intorno a Solano di poter contare su un servizio minimo di farmacia presso la comunità; ad oggi, infatti, le persone che necessitano di farmaci affrontano faticosi viaggi in canoa per raggiungere i centri più grandi senza però aver la certezza di trovare ciò di cui hanno bisogno;
la Sensibilizzazione in materia di salute è un microprogetto lanciato lo scorso anno a La Tagua che ora entra nella sua seconda fase. Sotto la guida di un medico nutrizionista e di un esperto di medicina tradizionale, il progetto intende ampliare le attività dell’anno scorso – ad esempio la formazione a un corretto uso dell’acqua e alle modalità per depurarla – e raggiungere le comunità che non era stato possibile coinvolgere in precedenza.
Si conta poi di approfondire temi sanitari che erano stati introdotti con la prima fase e di elaborare con le comunità di soluzioni condivise ai problemi di salute pubblica.
Cali
Infine, continuiamo a sostenere il lavoro dei nostri missionari con la popolazione afrodiscendente di Cali. La Formazione organizzativa e vita degna per le comunità afro di Panorama e Puerto Isaac – Yumbo, portatori di ferite storiche e vittime del conflitto armato in Colombia si colloca nell’alveo delle iniziative miranti a creare nella comunità afro coscienza e conoscenza della propria storia, cultura e ricchezza.
Dopo il progetto Teatro degli oppressi del 2016, continua l’impegno a sostenere lider comunitari – bambini, giovani e adulti – nel loro sforzo di acquisire life skills e capacità organizzative che permettano loro di accompagnare le loro comunità nel superamento del senso di inferiorità e rassegnazione generato da secoli di abusi e marginalizzazione che la comunità afro-colombiana ha subito.
Semillero de paz (Incubatore di pace)
La popolazione beneficiaria del progetto si trova nella zona della Ciudadela Chairense a Cartagena del Chairá, Caquetá, popolata per lo più da famiglie sfollate a causa dei conflitti armati.
Si tratta di una popolazione di circa 3.000; la maggior parte delle famiglie ha una media di quattro-cinque figli, il fenomeno delle madri single è molto frequente. Il processo di insediamento di tali famiglie dura cinque anni. Le condizioni abitative, nutrizionali, dell’istruzione e dei servizi pubblici sono molto precarie.
I bambini frequentano la scuola, che li impegna mezza giornata, ma nel tempo libero sono esposti a rischi come la tossicodipendenza, la prostituzione infantile e la criminalità. Questo avviene perché i genitori, impegnati in una quotidiana lotta per garantirsi la sussistenza, non possono dedicarsi alla cura e protezione dei bambini. È necessario dunque un lavoro insieme ai bambini e alle loro famiglie che promuova metodi educativi più adeguati basati sull’ascolto e sulla cura.
Intervento: acquistare materiale didattico e ludico per l’istruzione, il tempo libero e attività ricreative per i bambini e le loro famiglie (sport, danza e laboratori didattici)
Beneficiari: 50 bambini (32 bambine e 28 bambini) e le loro famiglie
PROGETTO COMPLETATO
Cura della “casa comune”
L’Amazzonia colombiana, come il resto dell’Amazzonia, è immensamente ricca di biodiversità; tuttavia, l’intervento umano sta modificando radicalmente l’ambiente.
Tra i fattori che maggiormente influenzano questo cambiamento, i principali sono l’allevamento estensivo del bestiame, l’estrazione mineraria illegale, l’inquinamento dei fiumi, la deforestazione, la coltivazione della coca.
Anche nella zona di Puerto Leguizamo, Putumayo, dove si svolge questo progetto, la popolazione locale non conosce le più elementari nozioni di difesa dell’ambiente né i pericoli, immediati e di lungo periodo, connessi alla distruzione dell’ecosistema.
Fornire informazioni e formazione su questi temi è necessario anche per responsabilizzare le comunità e permettere ai suoi membri di acquisire, attraverso la conoscenza, una maggior autostima e combattere il senso di abbandono e rassegnazione che l’incertezza e la violenza diffusa creano nella popolazione.
Intervento: acquistare materiale didattico e realizzare opuscoli informativi; raccogliere le testimonianze degli anziani su cosmogonia, miti e leggende indigeni, in particolare sulla parte di questo sapere tradizionale che favorisce la salvaguardia dell’ambiente; realizzare incontri con i giovani di quattro località del Vicariato di Puerto Leguizamo più un incontro congiunto annuale.
Beneficiari: 300 giovani del Vicariato di Puerto Leguizamo
PROGETTO COMPLETATO
Sensibilizzazione in materia di salute
Il principale fattore alla base della necessità di formazione sanitaria a La Tagua, Caquetá, è che il fiume Caquetá, il più grande che attraversa la zona di intervento, è profondamente contaminato da sostanze chimiche utilizzate per l’estrazione mineraria, in particolare dal mercurio.
È dunque urgente sensibilizzare la popolazione locale al pericolo rappresentato da questa contaminazione e alle modalità per proteggersi. La situazione è inoltre aggravata dalla mancanza di acqua potabile; per questo è necessario anche fornire formazione sul corretto uso dell’acqua, sull’utilizzo dei filtri e sulla bollitura.
Infine, la situazione nutrizionale e igienica è decisamente preoccupante, anche a causa dell’assenza di servizi sanitari pubblici e della difficoltà di accesso ai farmaci di sintesi per la popolazione locale. Per questo un’ulteriore componente dell’intervento sarà quello di fornire informazioni sui legami fra nutrizione, igiene e sanificazione dell’acqua e di valorizzare, ove possibile, i rimedi efficaci della medicina tradizionale.
Intervento: data la conformazione del territorio, l’unico modo efficace di fare formazione sanitaria e prevenzione è visitare le comunità. Il progetto quindi prevede costi di materiale didattico, personale sanitario itinerante, trasporto e equipaggiamento.
Beneficiari: 1.200 persone, gli abitanti di un insediamento, 16 villaggi rivieraschi e 22 comunità più piccole.
PROGETTO COMPLETATO
Teatro degli oppressi: uno strumento educativo alternativo
Gli afro-discendenti sono i discendenti degli schiavi deportati dall’Africa a partire dalla fine del XVI secolo e liberati in Colombia nel 1851 con l’abolizione della schiavitù.
La popolazione afro-discendente colombiana è da sempre marginalizzata e subisce discriminazioni molto simili a quelle patite dalle popolazioni indigene. Secondo i dati del Banco de la Republica, il salario medio percepito dagli afro è un terzo di quello nazionale, la loro speranza di vita è del venti per cento inferiore e l’85 per cento non ha accesso ai servizi pubblici di base.
Nelle grandi città, inoltre, ai problemi che interessano la popolazione afro si aggiungono quelli tipici del degrado delle periferie urbane. Questo insieme di condizioni ha indotto negli afro-discendenti un generalizzato senso di impotenza e rassegnazione rispetto alla loro condizione che li spinge a ripiegare su metodi di sostentamento degradanti e li espone al reclutamento da parte delle organizzazioni criminali.
Intervento: i missionari della Consolata a Cali portano avanti da anni un programma di riabilitazione valorizzazione della cultura afro. Fra le attività ci sono lo studio delle conoscenze ancestrali afro, la formazione professionale e diverse iniziative volte a motivare e sostenere i giovani afro-discendenti nel loro sforzo di uscire dalla marginalità. Questo progetto attraverso il teatro, fornisce ai beneficiari uno strumento innovativo attraverso il quale ottenere una comprensione più profonda sia del sistema sociale e dell’oppressione sistematica che produce iniquità e ingiustizia che dei meccanismi emotivi che bloccano la realizzazione delle aspirazioni individuali.
Beneficiari: 60 bambini, adolescenti e giovani di Cali e municipi limitrofi
PROGETTO COMPLETATO
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