Microprogetti Tanzania

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Sistema a biogas per Kimbiji

A Kimbiji, un villaggio della Tanzania circa quaranta chilometri a sud di Dar Es Salaam, il sostegno di un donatore privato ha permesso di realizzare un biodigestore, cioè un impianto che produce biogas a partire dagli scarti della porcilaia realizzata nel 2022 grazie al contributo di Caritas italiana.

Il risparmio generato grazie alla produzione di gas, sufficiente per alimentare un fornello per cucinare, ha permesso alla missione di abbassare la retta per l’asilo che i missionari gestiscono e fornisce un’occasione formativa per le persone che visitano la missione, avvicinandole ai temi delle energie pulite e della protezione dell’ambiente.

Un allevamento suini a Kimbiji

Il progetto, realizzato con il sostegno di Caritas Italiana, ha permesso di avviare un allevamento di suini grazie al quale 22 giovani della zona possono collaborare per produrre carne.

I fondi ricevuti hanno permesso di costruire una porcilaia che può ospitare fino a 32 animali, comprare due scrofe, un verro e un maialino, procurare la dotazione iniziale di mangime e formare i giovani sulle tecniche dell’allevamento.

Nel corso del progetto, oltre i 22 giovani inizialmente coinvolti, altri 78 si sono via via interessati alle attività, chiedendo di di partecipare ai seminari di formazione.

Una serra agricola per le donne di Sadani

Il progetto, finanziato da Caritas Italiana, ha permesso di installare una serra agricola a Sadani, diocesi di Iringa, nella parte centro-meridionale della Tanzania.

Grazie alla serra, 21 donne giovanissime che sono già madri, in molti casi sole, hanno potuto ricevere una formazione su tecniche per coltivare più efficienti rispetto a quelle tradizionali usate nella zona.

L’agricoltura in serra, infatti, ha diversi vantaggi rispetto a quella tradizionale: richiede un minor dispendio di tempo e di acqua, aiuta a ridurre l’uso dei pesticidi ed è più facilmente controllabile e gestibile da un numero ridotto di operatori.

Alle 21 donne si sono aggiunti anche 8 ragazzi, a loro volta interessati alla formazione. Le donne possono ora produrre verdura per l’autoconsumo e, in parte, per la vendita, in modo da coprire i costi per le sucecssive coltivazioni.

Formazione in sartoria per le ragazze madri – Makambako

A Makambako, che si trova a 165 chilometri da Iringa e a 700 da Dar Es Salaam, i missionari gestiscono una scuola di formazione in sartoria per 50 ragazze non scolarizzate o che hanno abbandonato la scuola.
Il progetto in corso mira a rafforzare la dotazione di equipaggiamento ed attrezzatura necessaria per i corsi e a coprire il salario degli insegnati e dei counsellor che seguono le ragazze madri, le ragazze vittime di violenza o con trascorsi di droga e alcolismo.

Al momento gli acquisti – macchine per il cucito e il ricamo, ago, filo, rotoli di tessuto – sono stati effettuati e la formazione è in corso.

Acquisto macchine da cucire per le ragazze madri allieve del Vocational Training Centre – Mgongo

Il centro di formazione professionale di Mgongo, nei dintorni di Iringa, offre formazione a 75 ragazze e ragazzi non scolarizzati o che hanno abbandonato gli studi, in modo da dotarli di conoscenze tecniche che permettano loro l’accesso al mercato del lavoro.

Il progetto mira a rafforzare il centro ampliandone o rinnovandone l’attrezzatura a disposizione per i corsi di sartoria. Si è dunque proceduto all’acquisto di macchine per il cucito e il ricamo, tessuto, ago, filo e forbici. I corsi sono iniziati a luglio 2018 con il nuovo materiale già disponibile e parte dei fondi donati sono serviti per coprire il salario mensile di due dei formatori.

Allevamento di polli e formazione per i giovani – Sadani

Il progetto aveva l’obiettivo di sostenere il gruppo di 90 giovani seguito dalla parrocchia nell’avvio di una piccola attività generatrice di reddito, ovvero un allevamento di polli.
I giovani a cui si rivolge il progetto sono per la maggior parte disoccupati e ragazze a rischio di gravidanze precoci. Allo stato attuale le attività completate sono:

  • ristrutturazione del piccolo edificio che ospita i polli;
  • installazione dell’impianto elettrico;acquisto dei polli;
  • acquisto del cibo, delle mangiatoie e dei vaccini;
  • formazione dei giovani.
I banchi usurati della carpenteria

Strumenti per la carpenteria della Consolata technical school di Mgongo

La scuola tecnica della Consolata si trova a Mgongo, vicino alla città di Iringa, sugli altopiani meridionali della Tanzania. Sorge accanto alla Faraja House, il centro aperto dai missionari della Consolata negli anni Novanta per accogliere i ragazzi di strada, che a Iringa sono tuttora migliaia. Attualmente la Faraja House ospita una settantina di bambini. Del complesso fa parte anche un dispensario.

La scuola tecnica si pone come complemento all’accoglienza e offre ai ragazzi formazione professionale in carpenteria, meccanica e calzoleria, alle quali si sono aggiunte nel tempo anche informatica, elettrotecnica e agraria. Il progetto mira a sostituire e integrare i banchi e gli strumenti del laboratorio di carpenteria, che sono usurati e non permettono un regolare svolgimento delle lezioni.


Il laboratorio del dispensario

Costruzione di un pronto soccorso al dispensario Faraja

Il dispensario Faraja è parte del complesso comprendente la Faraja House e la scuola tecnica (vedi progetto precedente). Fornisce un servizio fondamentale sia ai ragazzi del complesso Faraja House – Scuola Tecnica sia alla più vasta popolazione di Mgongo. Le patologie più diffuse sono: tifo, infezioni della pelle, infezioni respiratorie acute, gastroenterite, bronchite, vermi intestinali, malattie infiammatorie genitali e malaria.

Con il microprogetto del 2016, Il laboratorio del dispensario è stato dotato di un nuovo microscopio, di un analizzatore automatico e di altra attrezzatura. Il progetto in corso prevede invece la costruzione di una sala che funga da pronto soccorso, in modo da poter accogliere in un ambiente dedicato i pazienti in emergenza.


L’entrata del dispensario di Sanza

Ristrutturazione del dispensario della parrocchia di Sanza

Sanza è un villaggio nella diocesi di Singida, Tanzania centro-meridionale. Si trova in una zona semi-arida e isolata, difficilmente raggiungibile durante la stagione delle piogge.

I missionari della Consolata sono presenti dalla fine degli anni Ottanta e hanno avviato un dispensario per far fronte alla richiesta di assistenza sanitaria da parte della popolazione locale che abita nei 18 villaggi facenti capo alla parrocchia di Sanza. È tuttora la sola struttura sanitaria presente nell’area.

Un problema che il dispensario segnala è quello degli anziani soli che, ormai inattivi economicamente, non possono permettersi le cure mediche e rimangono abbandonati a se stessi. Il dispensario, tuttavia, ha dovuto chiudere temporaneamente perché i locali non erano più a norma. La sua ristrutturazione, a cui questo microprogetto contribuisce, ne permetterà la riapertura e ripristinerà la copertura sanitaria per gli anziani e gli altri pazienti della zona.


Madri in attesa al dispensario

Farmaci, kit per la maternità e equipaggiamento per il laboratorio del dispensario di Pawaga

Pawaga è un villaggio a 80 chilometri da Iringa; la maggioranza della popolazione è composta da pastori di etnia Masaai. Il dispensario presente nel villaggio è gestito dai missionari della Consolata e fornisce assistenza sanitaria a circa novemila pazienti all’anno.

Nel 2016 ha avuto un ruolo importante nel soccorrere la popolazione vittima delle alluvioni che hanno colpito la zona: un microprogetto ha in quell’occasione sostenuto il dispensario permettendo l’acquisto di farmaci antimalarici e di altri medicinali per far fronte all’aumento dei casi di malaria e all’epidemia di colera legata alle alluvioni.

Il microprogetto di quest’anno prevede invece un miglioramento dei servizi offerti e, in particolare, mira a dotare la maternità di kit per il parto e il laboratorio di equipaggiamento (microscopio, centrifuga, sterilizzatore, ecc.) oltre a coprire parte dei costi per i farmaci.


Gli effetti sul suolo della produzione di carbone

Piantare alberi per contrastare l’erosione del suolo e la desertificazione nel villaggio di Makota a Ihemi e nei villaggi limitrofi

Makota è un villaggio a circa 50 chilometri da Iringa. La maggior parte dei suoi abitanti vive di agricoltura di sussistenza, alla quale affianca altre attività occasionali per aumentare il proprio reddito. Fra queste vi è il taglio degli alberi per ottenere legname per la vendita e la produzione di carbone, che viene largamente utilizzato per accendere il fuoco e cucinare. Queste attività legate al legname vengono svolte in modo incontrollato, senza pianificazione né reintegro delle piante tagliate con nuovi alberi. Per questo l’erosione del suolo e la deforestazione stanno diventando fenomeni evidenti.

Si tratta peraltro di un problema che investe tutto il Paese: secondo uno studio della FAO, la quota di deforestazione imputabile alla produzione di carbone in Tanzania è circa il 33 per cento e nelle aree urbane il 95% delle famiglie usa il carbone per cucinare o per ottenere l’energia necessaria alle proprie attività economiche. Il grosso del commercio di carbone e legna da ardere è informale: la Banca Mondiale ha calcolato che questa circostanza genera annualmente una perdita pari a 100 milioni di dollari in tasse non riscosse.

Il microprogetto a Makota prevede perciò tre seminari di formazione per la popolazione locale tenuti dai leader locali e dai funzionari dell’agenzia per i servizi forestali. Le persone formate parteciperanno poi al rimboschimento piantando cinque piante a famiglia e impegnandosi a prendersene cura.

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Alcune studentesse del centro formazione di Mshindo

Macchine per cucire per il centro di formazione professionale di Mshindo (Iringa)

Mshindo si trova alla periferia di Iringa, città della Tanzania centrale che conta circa 110 mila abitanti nell’area urbana e 245 mila nella parte rurale. La missione si trova nella città di Iringa, ma si estende anche alla periferia.

La zona è caratterizzata da estrema povertà a causa della mancanza di acqua che rende più difficile coltivare, un’alta percentuale di disoccupazione, un elevato tasso di abbandono scolastico (molte famiglie non possono permettersi di mantenere i figli agli studi), la diffusione del fenomeno dei bambini di strada dovuto anche al fatto che molte giovani madri non riescono a garantire loro cibo e cura.

Molti giovani ripiegano sulla prostituzione occasionale o sul micro-crimine per garantirsi la sussistenza. Iringa è uno dei distretti tanzaniani con il tasso di prevalenza dell’HIV più elevato (intorno al 9%, contro il 5 della media nazionale).

Per far fronte a questa situazione, la missione ha creato un centro di formazione per le ragazze che hanno abbandonato la scuola o che non hanno potuto frequentarla. Il Centro si occupa di formazione umana e professionale con corsi di durata biennale in sartoria dai quali annualmente escono circa trenta ragazze in grado di avviare piccole attività generatrici di reddito in ambito sartoriale.

Il centro offre anche supporto psicologico soprattutto alle vittime di stupro, alle giovani che hanno avuto gravidanze indesiderate o che sono state abbandonate dalla famiglia. genitori anche, e solo per citarne alcuni. È ora opportuno potenziare i corsi di sartoria e introdurre corsi di informatica che permettano a queste giovani di ampliare gli ambiti professionali in cui trovare lavoro.

Intervento: acquisto e installazione di macchine per cucire e computer.

Beneficiari: circa sessanta ragazze che ogni anno frequentano una delle due annualità del corso

PROGETTO COMPLETATO


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Gli interni dell’asilo da arredare

Banchi, sedie e lavagne per tre asili a Mshindo (Iringa)

Sempre a Mshindo (vedi progetto precedente) i missionari della Consolata gestiscono tre asili che contano complessivamente 240 bambini fra i due e i sei anni.

Nella maggior parte dei casi, le famiglie degli alunni sono indigenti; con il contributo che i genitori, sempre con molta difficoltà, riescono a versare per l’asilo è possibile coprire i costi del salario degli insegnanti e la manutenzione ordinaria delle strutture, ma non acquistare materiale o arredamento. Per questo, i bambini siedono a terra e il materiale didattico è scarso.

Con questo progetto si intende creare per i bambini un ambiente più accogliente, permettendo loro di utilizzare banchi (condivisi da tre alunni) e sedie, dotando le classi di lavagne e e di cattedre e sedie per gli insegnanti.

Intervento: acquisto e installazione di sedie, cattedre, banchi e lavagne

Beneficiari: 240 bambini dai 2 ai 6 anni

PROGETTO COMPLETATO


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Riparo di fortuna dopo l’alluvione

Farmaci antimalarici per le vittime dell’alluvione a Pawaga (Iringa)

Pawaga si trova a circa ottanta chilometri da Iringa, in una zona semi-arida. La coltivazione principale è il riso. Quest’anno le piogge, solitamente scarse e brevi, sono state così abbondanti da provocare inondazioni e costringere molte persone a sfollare mentre le loro proprietà sono state distrutte.

Le piogge hanno poi cominciato a diminuire e la popolazione sta lentamente ricostruendo le case; tuttavia, in alcune aree c’è ancora acqua stagnante e questo crea un ambiente favorevole alla proliferazione di zanzare portartici di malaria. Molte più persone del solito sono state colpite da questa malattia.

I missionari della Consolata gestiscono a Pawaga un dispensario che affronta i problemi nutrizionali e sanitari della popolazione locale. Ma gli eventi atmosferici di quest’anno hanno creato una situazione sanitaria difficile alla quale il dispensario fatica a far fronte con le risorse che ha a disposizione.

Intervento: acquisto di farmaci antimalarici e di altro tipo per curare la malaria e le patologie ad essa associate; acquisto e distribuzione di zanzariere che permettano al maggior numero di persone possibile di dormire al riparo dalle zanzare.

Beneficiari: il bacino d’utenza del dispensario di Pawaga (solo i bambini seguiti per la malnutrizione sono 1.500 all’anno)

PROGETTO COMPLETATO


Manda
Alcuni membri della comunità di Manda

Sostegno agli anziani e ai malati di Manda (Dodoma)

Manda si trova sugli altipiani meridionali della Tanzania, a quaranta chilometri dalla città di Dodoma, capitale del paese. La maggior parte degli abitanti vive di agricoltura di sussistenza coltivando mais, fagioli e semi di girasole. Il terreno è poco fertile e il clima semi-arido.

La malaria è endemica e la mortalità infantile ha tassi elevati; la popolazione locale, a causa delle difficoltà economiche, spesso non ha di che pagarsi le cure. Le condizioni sanitarie sono particolarmente difficili per gli anziani o per le persone con malattie croniche (diabete, ipertensione, patologie dermatologiche).

I missionari della Consolata a Manda stanno lavorando per garantire a sempre più persone l’accesso ai farmaci, al cibo e a condizioni abitative dignitose e sicure. L’attenzione è principalmente per le fasce più vulnerabili, cioè malati e anziani, a cui vengono forniti farmaci e zanzariere per contrastare la malaria.

Intervento: acquisto di farmaci per curare la malaria e altre malattie; acquisto e distribuzione di zanzariere, acquisto di kit per il test della malaria e dell’HIV; acquisto di coperte.

Beneficiari: la popolazione servita dalla missione di Manda

PROGETTO COMPLETATO


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Il complesso di Mgongo, con la Faraja House

Equipaggiamento per il laboratorio del dispensario Faraja (Mgongo)

Mgongo si trova nei dintorni di Iringa. Qui i missionari della Consolata gestiscono la Faraja House, centro per ragazzi di strada fondato nel 1993, in un complesso del quale fanno parte anche la Scuola Tecnica, che ha ogni anno circa settanta studenti e offre corsi in falegnameria, calzoleria e meccanica, e il dispensario.

Quest’ultimo fornisce un servizio fondamentale sia ai ragazzi del complesso Faraja House – Scuola Tecnica sia alla più vasta popolazione di Mgongo.

Secondo le statistiche fornite nel 2015 dal medico responsabile, le patologie più diffuse sono: tifo, infezioni della pelle, infezioni respiratorie acute, gastroenterite, bronchite, vermi intestinali, malattie infiammatorie genitali e altre malattie come la malaria.

Allo stato attuale, il dispensario ha un solo microscopio che non funziona correttamente, al laboratorio mancano attrezzature per le analisi chimiche. Secondo il parere del medico incaricato, è necessario migliorare la dotazione di attrezzature del laboratorio e quella di medicinali della farmacia, in modo da poter servire e trattare tutti i pazienti che abbiano patologie curabili in loco senza dover ricorrere a prestazioni complesse (ricoveri, interventi chirurgici) eccetera.

Intervento: acquisto di microscopio, analizzatore automatico e altre macchine da laboratorio per il dispensario

Beneficiari: il bacino d’utenza del dispensario Faraja

PROGETTO COMPLETATO


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Lugono, donne in fila per l’acqua

Pozzo per il villaggio di Lugono (Morogoro)

Lugono è un villaggio con una popolazione di 1.867 abitanti secondo il censimento 2012; si trova a 28 chilometri da Morogoro sulla strada per Iringa (Iringa Road).

La zona di Morogoro soffre di una cronica carenza d’acqua; il clima è seccon, le precipitazioni non sono costanti e i corsi d’acqua scarsi. La devastazione ambientale continua ha aggravatole difficoltà nell’approvvigionamento idrico: le montagne intorno alla zona sono state infatti disboscate e i torrenti che avevano origine sulle montagne sono ora asciutti.

La diffusione del tifo come la recente epidemia di colera a Morogoro sono legate alla mancanza di acqua potabile e pulita. La popolazione locale sta comprando l’acqua da venditori ambulanti, che si riforniscono a fonti sconosciute e per questo non sicure.

Le donne e i bambini sono la parte della comunità che più duramente subisce gli effetti della situazione. Oltre alle conseguenze sanitarie, infatti, la mancanza di acqua ha effetti negativi sulla scolarizzazione – i bambini incaricati dalle famiglia di cercare acqua lasciano la scuola – e sui mezzi di sussistenza delle persone, poiché dover comprare acqua impone una spesa che toglie risorse alle piccole attività agricole e commerciali di cui le famiglie vivono.

L’obiettivo principale del progetto è quello di fornire acqua pulita per tutti i residenti di Lugono. Occorre costruire un pozzo con una perforazione di 90 metri di profondità. La prospezione per individuare il luogo esatto dove scavare e installare la pompa è stata fatta. La società per fare il lavoro è già stato individuato ed i prezzi concordati.

Quanto alla successiva gestione del pozzo, saranno i leader comunitari a regolare il servizio assicurandosi che non ci siano discriminazioni; gestiranno inoltre i contributi mensili delle famiglie e il denaro sarà conservato su un conto corrente comunitario al quale attingere per la successiva manutenzione.

Intervento: scavo di un pozzo, installazione della pompa

Beneficiari: i 1.867 abitanti di Lugono

PROGETTO COMPLETATO


Le immagini di alcune delle attività realizzate