Nampula è una città del Mozambico settentrionale, la terza del paese per popolazione, che è pari a circa mezzo milione di abitanti. È un centro in rapida crescita, anche grazie alla ferrovia che la collega a Cuamba e che permette il trasporto di merci e persone lungo i quasi 350 chilometri percorsi dal treno. Basta fare due passi nella zona di fronte alla stazione per vedere una folla di persone che, ad ogni arrivo o partenza, si accalca nel viale per ricevere i passeggeri, caricare merci sui vagoni o offrire servizi come la vendita di acqua e cibo per chi parte e per chi arriva.
Di pari passo con l’esplosione demografica della città vanno però anche i fenomeni di marginalizzazione: «Molti, specialmente i giovani, lasciano i villaggi per venire a vivere in città nella speranza di trovare un lavoro», spiega padre Leonel Toledo, missionario della Consolata a Nampula. «Ma spesso si trovano a vivere di espedienti, a fare lavori occasionali e mal pagati e ad abitare in alloggi di fortuna. Qualcuno cede alla tentazione dei soldi facili attraverso le rapine, la microcriminalità, i piccoli furti».
Il progetto
I missionari della Consolata sono presenti a Nampula da oltre trent’anni; da quest’anno, in quello che era il seminario, hanno realizzato una ristrutturazione dei locali che ha permesso di ottenere i permessi necessari per aprire una scuola secondaria bilingue dove gli studenti, ragazzi di età compresa fra i 12 e i 17 anni, possono formarsi sia in portoghese che in inglese. In un contesto come quello del Mozambico, l’offerta di una formazione di alta qualità è fondamentale perché spesso le scuole pubbliche possono contare su insegnanti che hanno una preparazione lacunosa e un grado di motivazione estremamente basso, con ripercussioni negative sulla formazione degli studenti che a volte, persino all’università, mostrano difficoltà a leggere e scrivere correttamente (vedi Itinerari mozambicani su Missioni Consolata di ottobre e di novembre 2014).
Questo progetto ha permesso ai missionari di avviare un’attività che negli anni genererà – attraverso le rette pagate dagli studenti – le entrate necessarie per coprire i costi di mantenimento della scuola. Quanto agli studenti meno abbienti, è previsto un programma di borse di studio che consenta l’accesso all’istruzione anche a chi non ha i mezzi per affrontare le spese per la propria formazione. La scuola sarà inizialmente in grado di formare fino a trecento alunni; la prospettiva di lungo periodo sarebbe poi quella di ampliare l’offerta formativa includendo anche la scuola primaria (fascia d’età fra i 6 e gli 11 anni).
Il progetto di avvio della scuola ha previsto la ristrutturazione di sette ambienti in modo da ricavarne altrettante aule scolastiche. Il costo per un’aula è stato pari a 4.900 euro compreso il mobilio.