Il Mozambico è un Paese dell’Africa australe che confina con la Tanzania, lo Zambia, lo Zimbabwe, il Malawi, lo Swaziland e il Sudafrica. Si affaccia sull’Oceano Indiano e ha due zone geografiche corrispondenti alle aree rispettivamente a nord e a sud del fiume Zambesi. L’area a nord ha una costa piuttosto stretta alle spalle della quale si estendono altipiani e zone montuose. La parte meridionale ha invece pianure più estese e la parte montuosa si colloca nel profondo sud.
Amministrativamente, il Mozambico è suddiviso in dieci province e una città capitale (Maputo), a loro volta divise in 129 distretti e, scendendo ulteriormente di livello, in postos administrativos e localidades, queste ultime rappresentando il livello più basso.
Il Portoghese è la lingua ufficiale, ma sono molto diffuse lingue locali (prevalentemente di origine bantu) come lo Swahili e il Macùa. Riguardo alla lingua Macua, l’opera di p. Giuseppe Frizzi, missionario della Consolata, e del Centro di ricerca sulla cultura Macua da lui fondato e diretto, ne ha permesso la codificazione e oggi i manuali prodotti attraverso questo sforzo di codificazione sono utilizzati nelle scuole, dove l’introduzione del bilinguismo permette agli studenti di apprendere tanto il Portoghese quanto la loro lingua locale.
Colonia portoghese fino al 1975, il Mozambico sta lentamente riprendendosi da una guerra civile devastante durata dal 1977 al 1992 che vedeva il regime filo – marxista del FRELIMO opposto ai ribelli anticomunisti del RENAMO.
La guerra ha provocato quasi due milioni di rifugiati e quattro milioni di sfollati che ora sono rientrati nelle proprie terre d’origine. Il paese affianca zone rurali interne estremamente disagiate, con infrastrutture fatiscenti, a una relativa vitalità economica sulla costa, dove resort e attività commerciali stanno rapidamente diffondendosi pur senza indurre benefici equamente distribuiti per la stragrande maggioranza della popolazione. Al rilancio economico, infatti, corrisponde un arrivo di investitori stranieri il cui interesse principale, il profitto, è spesso in contrasto con le esigenze della popolazione locale: attività minerarie (carbone, ma anche grandi giacimenti di gas scoperti recentemente) e turistiche rischiano perciò di creare profondi squilibri economici oltreché danni ambientali e sanitari in tutto il Paese.
Il Mozambico si trova al 185° posto su 191 per indice di sviluppo umano (0,446), con un tasso di analfabetismo pari a circa il 40% che per le donne aumenta a circa 50%. Molto forte è l’esodo dalle zone interne verso le coste e dalle campagne alle città e anche verso paesi vicini come il Sudafrica. Secondo un articolo pubblicato dal sito dell’emittente tedesca Deutsche Welle, nell’aprile 2022 il governo mozambicano ha alzato il salario minimo fra il 3,6% e il 7,6%.
Con il nuovo salario minimo annunciato, il salario più basso in Mozambico viene pagato nella pesca della kapenta [un pesce originario del lago Tanganyika], che ora è 4.591 (circa 67,5 euro), mentre il più alto tra i salari minimi nei servizi finanziari, che è fissato a 14.340 meticais (circa 210 euro).
La situazione sanitaria
La situazione sanitaria costituisce un grande problema. Nonostante sia migliorata negli ultimi anni, il tasso di mortalità dei bambini con meno di 5 anni è di 70,55 su 1.000 (2020). La speranza media di vita è di 60 anni (2020) e c’è un medico ogni 10.000 persone (2019). La principale causa di morte è l’HIV/Aids e altre malattie sessualmente trasmissibili (2019). La malnutrizione tocca quattro bambini su dieci sotto i cinque anni (2020).
Nella provincia di Cabo Delgado, nord del Paese, è in corso dal 2017 un conflitto che ha provocato circa 800.000 sfollati. Scrive il gruppo di ricerca internazionale Crisis Group:
Mentre gli stranieri si sono uniti ai combattimenti in nome del jihad, la maggior parte dei militanti mozambicani sono motivati da quella che percepiscono come un’esclusione socioeconomica in una regione in cui sono state scoperte ingenti quantità di minerali e idrocarburi.
Il conflitto minaccia la stabilità nazionale, proprio mentre il Mozambico sta portando a termine un accordo di pace con il principale gruppo di opposizione del Paese nel centro del Mozambico, e rischia di diventare una nuova frontiera da sfruttare per il jihad globale.